VISITA AI BENI CONFISCATI ALLA MAFIA E EDUCAZIONE ALLA LEGALITÀ

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Nella mattinata di sabato 15 novembre, si è svolta un’importante iniziativa didattico-educativa organizzata dal Presidio Libera, dedicata a 35 studenti del nostro Istituto Alberghiero. L’evento era finalizzato alla promozione della cultura della legalità, alla conoscenza del fenomeno mafioso e alla valorizzazione del riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata.
Il punto di ritrovo per gli studenti e gli accompagnatori è stato la sede centrale della nostra scuola. L’iniziativa ha avuto inizio con l’introduzione della prof.ssa Margherita Bufi e con la proiezione presso la sala conferenze del docufilm “Trentanni” del regista Macina. Il documentario ha posto al centro della narrazione la figura di Carnicella, ex sindaco tragicamente assassinato per aver avuto il coraggio di negare l’autorizzazione all’organizzazione di un concerto che, per motivi di sicurezza, non avrebbe potuto garantire l’incolumità delle migliaia di persone attese da tutta la Puglia. La sua ferma opposizione all’illegalità e la difesa della comunità gli costarono la vita.
A seguito della visione, gli studenti sono stati coinvolti in un dibattito attivo e partecipativo. Il confronto ha riscosso grande successo, ricevendo più volte consensi positivi e apprezzamenti dai referenti di Libera presenti, che hanno sottolineato la vivacità e la profondità delle riflessioni emerse dai giovani.
Successivamente, il gruppo ha raggiunto il sagrato della Chiesa di San Bernardino, sulla cui scalinata è presente una fioriera, collocata per ricordare il giovane sindaco assassinato un luogo fortemente simbolico in quanto teatro dell’efferato omicidio del sindaco Carnicella. Qui, gli studenti sono stati accolti dalla Prof.ssa Marta Palombella, all’epoca dei fatti consigliera comunale e amica di Gianni Carnicella, la cui narrazione ha saputo catturare l’attenzione dei presenti in modo eccezionale. Con il suo racconto dettagliato e toccante, la professoressa è riuscita a ipnotizzare gli studenti, tanto che numerosi di essi hanno posto domande spontanee e pertinenti durante la sua descrizione, dimostrando un vivo interesse e una profonda partecipazione emotiva.
Al termine della visita alla chiesa, l’iniziativa si è conclusa con il raggiungimento e la visita di uno dei beni confiscati alla mafia nel territorio di Molfetta. Questo bene, dopo un’accurata e significativa ristrutturazione, ospita oggi il SER. di Molfetta, un esempio tangibile di come i patrimoni illecitamente acquisiti possano essere restituiti alla comunità e trasformati in servizi sociali essenziali.
Ad accogliere il gruppo è stata la Dott.ssa Amato, psicologa del centro, che ha illustrato dettagliatamente le attività e le finalità del Ser., spiegando l’importanza del lavoro svolto a supporto delle persone in difficoltà. Un momento di particolare impatto emotivo e didattico è stata la testimonianza di Matteo, un giovane in regime di messa alla prova. Gli studenti hanno ascoltato con attenzione e commozione il suo racconto, cogliendo il valore del percorso di recupero e il significato concreto della seconda opportunità offerta dalla giustizia e dalla società.
L’intera mattinata ha rappresentato un’esperienza formativa di grande valore per gli studenti, che hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con temi complessi come la criminalità organizzata, il sacrificio per la legalità e l’importanza del riutilizzo sociale dei beni confiscati. L’iniziativa ha permesso di toccare con mano le conseguenze dell’illegalità e, allo stesso tempo, di apprezzare l’impegno di persone e istituzioni nella costruzione di una società più giusta e responsabile. Ringraziamo il Presidio Libera e tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione di questa profonda esperienza educativa.

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